Ciao presidente

Ciao Presidente,
che strano essere qua a scrivere io una lettera a te dato che speravo di essere io un giorno a ricevere due righe da parte tua.
È un momento dove si affollano nella testa tanti ricordi. Cercavo una foto da mettere per omaggiarti e ho notato con tristezza che in questi anni insieme non ho mai fatto una foto insieme a te...nemmeno dopo le vittorie fatte dai nostri gruppi. Ma in realtà tu eri cosi...il primo a progettare...a seguire...a dare consigli...a dare anche bacchettate...ma in caso di risultato positivo non volevi apparire in prima persona.
Il primo ricordo è la prima telefonata che mi facesti ed il primo incontro nella primavera del 2014. Eravamo sotto la veranda di casa tua e mi parlasti del progetto che avevi in mente: mi volevi affidare un gruppo con atlete u15/14 che ritenevi potesse darci tante soddisfazioni in futuro. Ero onorato che avessi pensato a me che ero un allenatore alle prime armi. Quell'anno ebbi la fortuna di averti spesso in palestra. Venivi a vedere come crescevo le tue bimbe: osservavi, domandavi, consigliavi. Non sempre ti convincevano le mie spiegazioni e per questo a volte mi bacchettavi (anche in modo deciso e colorito) come nessuno aveva fatto fino a quel momento. Io di carattere non amo essere “ripreso” e me la prendevo un sacco ma tutto sommato ammiravo la tua passione e risolutezza. Arrivò un bel risultato nel torneo under 15 e a fine anno decidesti di affidarmi la prima squadra nonostante non avessi esperienza di categoria e lì capii che nonostante tutto avevi apprezzato il mio lavoro. 
Era difficile strapparti un complimento...per questo ricordo con emozione quel "bravo" che mi dicesti dopo la vittoria del primo titolo u18. A parte questo però poi ho capito che il tuo modo di mostrarmi apprezzamento non era legato alle parole che usavi nei miei confronti ma dagli attestati di fiducia che negli anni mi hai sempre dato in modo continuo e crescente.
Ricordo la prima finale playoffs due anni dopo...era il periodo in cui avevi iniziato la lotta contro il tuo terribile avversario: volevo a tutti costi regalarti una bella promozione ma non riuscimmo. Ma tu eri contento lo stesso e assecondasti la mia proposta di acquisire (per la prima volta nella storia del Versilia) la C e ancora una volta dimostrasti fiducia in me. Fu quello un anno dolceamaro: mentre la prima squadra arrancava, il gruppo giovanile che mi avevi affidato qualche anno prima (e che nel frattempo aveva avuto importanti modifiche) macinava vittorie sino a fermarsi ad 1 solo punto da una storica finale regionale u18: il giorno successivo mi scrivesti “quando si arriva a un capello dall’impresa rimane del rammarico ma questo non deve far dimenticare il lavoro fatto ed il grande risultato ottenuto“. Era il tuo modo di dire a me e alle nostre ragazze “bravi comunque”.
Ora è estate e la mia mente non può che andare a quello che è sempre stato un appuntamento fisso di questo periodo dell’anno: io, te e Simo nella tua verandina a parlare di come progettare la stagione ed in particolare da come volevamo costruire la prima squadra. A quel punto tiravi fuori la tua agendina e cominciavi a scrivere i nomi che ti facevamo e se qualche giocatrice non la conoscevi volevi capire meglio chi fosse...ma alla fine ti fidavi del nostro giudizio.
Quando torneremo in palestra non sai quanto mi mancherà la tua visita pre-gara in cui mi chiedevi come stavano le ragazze e come erano le avversarie.....e la tua visitina post-gara dove esprimevi in modo deciso le tue opinioni e le tue critiche...si...mi mancheranno anche quelle...perché quelle aiutano a far riflettere e a far crescere.
Ma soprattutto mi mancherà il tuo essere un punto di riferimento. Anche se negli ultimi anni la tua presenza era diminuita e continuavi a ripetere che ormai il tuo impegno era marginale sapevo che quando avevo un’idea importante da sottoporti tu eri sempre pronto ad ascoltare con pazienza e alla fine mi davi sempre spunti importanti per portarla avanti o modificarla. 
Caro presidente...prima di chiudere peró devo dirti la cosa più importante: Grazie! Grazie per avermi dato l’opportunità di svolgere la mia passione che poi è diventato il mio lavoro in questa realtà in cui nel tempo ho trovato una vera famiglia. 
Perché come dicevi tu con orgoglio "qua alla Pallavolo Versilia siamo un'altra cosa...qua si sta bene"...e...aggiungo io..."qua siamo una famiglia". Come in tutte le famiglie si discute e ci sono alti e bassi...ma hai creato una famiglia.

Molte parole che ti ho scritto forse non descrivono cosa fossi per gli altri ma cosa sei stato per me. Allora chiudo con l'inizio di una email che è stata scritta dai massimi dirigenti della più importante società sportiva italiana (e non solo) di pallavolo femminile giovanile dopo un incontro che avemmo qualche anno fa:

"Gentile Piero, in questi anni  abbiamo girato l’Italia e visitato tante realtà del volley giovanile; è la prima volta che torniamo a casa con sensazioni a dir poco positive avendo riscontrato in Te una sana passione e una cultura sportiva di alto profilo"
Ecco cosa eri tu...PASSIONE...per tutto quello che facevi...un motore inesauribile...e credo che questo sia la tua eredità più importante..."FATE LE COSE CON PASSIONE!"
Ciao Presidente...

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